I Mokadelic sono un gruppo post-rock psichedelico romano composto da Alessio Mecozzi (chitarra, synth), Cristian Marras (basso, synth), Alberto Broccatelli (batteria), Maurizio Mazzenga (chitarra) e Luca Novelli (piano, chitarra).

I Mokadelic hanno firmato, tra i tanti lavori, anche la colonna sonora di "Gomorra - La Serie".


I Mokadelic hanno origine nel 2002, seppur con il nome di Moka. Da allora, come si è evoluto il vostro sound?
Dal momento della nostra nascita (2000) è iniziato un percorso di ricerca che è ancora in atto.
All’inizio eravamo certamente più legati ad ambientazioni psichedeliche di ispirazione anni’70, trovando quel modo di suonare un modo molto efficace di stimolare immaginazione e sensazioni positive poi abbiamo conosciuto il post-rock e abbiamo coniugato le due modalità.

Nel corso del tempo ci è capitato di conoscere poi le grandi opportunità offerte dagli strumenti elettronici e dalla loro potenzialità evocativa, pertanto abbiamo deciso di integrarli nei nostri set fino a farli diventare una parte del nostro sistema creativo.

Nel 2014 componete la colonna sonora della serie tv Gomorra. Come nasce questo lavoro per questa incredibile serie tv ispirata all'omonimo libro di Roberto Saviano?
Il regista Stefano Sollima, con cui avevamo collaborato in "A.C.A.B. – All Cops Are Bastards", un giorno ci ha contattato e ci ha chiesto se eravamo disposti a entrare in questa grande avventura.

All’inizio siamo rimasti molto colpiti, un lavoro così imponente non ci era mai capitato e non ci eravamo mai confrontati con la musica per la televisione.

L’occasione in cui però è scattata la scintilla è stata la visione del montaggio, non definitivo, della prima puntata. In quell’occasione ci siamo resi conto che la serie di Gomorra era qualcosa di diverso, molto di più della televisione a cui siamo abituati e pertanto la sfida era interessantissima sotto il profilo dell’innovazione e della creatività.

Travolti quindi da azione ed emotività ci siamo buttati a capofitto nella composizione di temi sulla base delle sensazioni che erano emerse. Da quel momento in poi è nato un contatto costante con il regista e con il montatore Patrizio Marone con i quali ci siamo trovati benissimo.

La colonna sonora è il riflesso di questo tipo di relazione.

Non è comunque il vostro primo "esperimento" musicale, in quanto in passato avete già lavorato per la realizzazione di colonne sonore, come quella di "Come Dio Comanda", di Gabriele Salvatores, tratto dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti oppure quella del film "A.C.A.B." di Stefano Sollima. Come la musica quindi, innesca quel processo di unicità tra suoni ed immagini?
Una delle scelte che più ci ha convinto nella nostra storia è stata quella di rinunciare al cantato, se non in casi di sperimentazione e collaborazioni.

Questo ci portava a utilizzare la musica come elemento comunicativo che veicolava emozioni e ambientazioni sonore. Il passo per introdurre le immagini è stato breve e li abbiamo capito che quella era la nostra strada, dai nostri primi live utilizziamo le immagini.

Del gruppo fa parte anche un video maker, Andrea Cocchi, che insieme a noi vive l’esperienza del live, noi manipoliamo i suoni e lui manipola le immagini.

A quali grandi Maestri vi ispirate o avete preso spunto per tracciare un vostro percorso compositivo originale? Se ve ne sono, naturalmente.
In maniera esplicita nessuno, certamente ognuno di noi porta con se il proprio background formativo-musicale e questo entra a far parte della composizione più inconsciamente che consciamente.

Dovendo fare dei nomi per noi fondamentali ti diremmo certamente Ennio Morricone, Angelo Badalamenti, John Carpenter, Alexandre Desplat.

Parlando di serie tv, qual è quella che più vi piace o seguite in questo momento e volete consigliarci? Di quale invece avreste voluto comporre la colonna sonora?
Ognuno di noi ha le sue preferenze, alcuni di noi guardano poco le serie tv ma ne ascoltano le colonne sonore come album a sè.

In ogni caso ti facciamo qualche nome intendendo che laddove le apprezziamo certamente ci sarebbe piaciuto dare il nostro contributo, ovvero True Detective, Lost, Twin Peaks, Homeland, Sons of Anarchy.

Quali sono invece i vostri fumetti preferiti?
Nell’arco della nostra storia ognuno di noi ha avuto le sue infatuazioni per differenti tipologie di fumetti.

La particolarità è che sono radicalmente differenti fra di loro, riflesso anche questi dei gusti differenti di ognuno di noi.

Andiamo da Alan Ford a Dylan Dog, da Nathan Never a Tex Willer, dall’ironico al dark dal futurista a temi sociali e avventurosi.

A quale progetto state lavorando ora?
Stiamo lavorando nel rinfrescare il nostro sound, ma frattempo abbiamo creato le musiche per uno spettacolo teatrale e per un documentario del nostro video maker Andrea Cocchi.

Quali invece i prossimi appuntamenti live per ascoltarvi?
In estate certamente ci vedremo in qualche festival, al momento stiamo rinnovando il nostro live set ed è una cosa lunga e difficile proprio perché cercheremo di integrare nel live set nostro, propriamente rock, l’elettronica di ispirazione Gomorriana.

ASCOLTA QUI: www.mokadelic.com